mercoledì, agosto 16, 2006

Matarrese-Melandri: si prepara il braccio di ferro

Con la legge delega per riformare il sistema calcistico, il governo ha dato il via libera già qualche settimana fa a una spartizione di maggiore buon senso dei proventi derivanti dai diritti televisivi.
La sproporzione infatti che si creava tra grandi e piccole squadre, non solo era inaccettabile e aveva praticamente ammazzato il fascino del campionato (con le solite Juve, Milan e Inter a comandare), ma come abbiamo visto ha portato ad una stortura dell’ intero sistema calcistico.
Questa novità, che era stata da molti auspicata ha trovato subito le ostilità del nuovo presidente di Lega, Antonio Matarrese eletto proprio con la complicità dei grandi club.
In un’ intervista nei giorni scorsi Matarrese ha dichiarato: ''Ma vi pare possibile che i grandi club rinuncino ai diritti televisivi, così, dall'oggi al domani? Si stanno convincendo che occorre modificare il sistema, e non mi sembra un risultato di poco conto. Però nessuno può dire a Juventus, Milan e Inter: rinunciate a 50 miliardi e toglietevi di mezzo. Quelli ci chiedono i danni''. E’ chiara la linea tracciata dal nuovo presidente di Lega: i soldi delle grandi non si toccano. Il ministro dello sport Giovanna Melandri dal canto suo, ha subito provveduto ad inviare a Matarrese una copia della disegno di legge, ricordando:”O si fanno le riforme – dichiara la Melandri in una intervista a 'La Stampa' -, oppure non si esce dalla crisi”. Insomma il vecchio calcio cerca di riciclarsi e resistere dietro le sue lobby politico-economiche, mentre il pubblico quello che segue e che paga vorrebbe poter vedere una volta anche il Chievo battere il Milan e non sempre viceversa come accadeva negli ultimi anni. Si è perso il fascino dell’ imprevedibilità del calcio, e quindi gran parte della sua bellezza. Ma c’è chi al fascino del Dio denaro non vuole, dall'oggi al domani, di certo rinunciare.

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