Da Altafini a Ronaldo quando il tradimento è da campioni
Fonte: Corriere dello Sport
QUELLI PRIMA DI SHEVA
«Ho sempre sognato di indossare questa maglia». Dov’è che l’abbiamo già sentita? Hai sempre che? A’ mitico, facce ride. Sognano, poi baciano. Il fatto è che lo dicono ogni volta che cambiano squadra, il fatto è che certe maglie sono come le donne: ti vien da baciarle, a meno che non siano sintetiche. Questi teneri campioni si sentono in dovere, eppure non gli è richiesto. Sheva che bacia la maglia del Chelsea con un trasporto che neanche Brad Pitt (anche se una corrente di pensiero dice che voleva solo asciugarsi il sudore sulle labbra), e solo qualche giorno fa un’altra davvero notevole: per dire, abbiamo scoperto che un ragazzo slavo cresciuto in Svezia da ragazzino tifava Inter. Si chiama Ibrahimovic, quando aveva dieci anni era l’Inter del 1991: può un bambino non innamorarsi del fraseggio difensivo di Antonio Paganin?I giocatori sono fatti così, ma anche tutti noi in fondo. Ci affezioniamo presto a chi ci vuole bene e per averci con sè ci srotola davanti un ingaggio da 8 milioni l’anno, «cab» e «abi» del conto corrente girateli ad Abramovich. Solo che ci vorrebbe più senso della misura. E’ sempre andata così, però. Non è un gioco, ma fa parte del gioco. Non tradirmi, è la preghiera del tifoso. Altafini che nel 1975 segna con la Juve un gol decisivo al Napoli diventa «Core ingrato» per sempre. E che do- veva fare, allacciarsi una scarpa? Toni che se ne va da Palermo per Firenze. Fischi, livori: «tra-di-to-re», «tra-di-to-re». Anche tu, Toni, figlio mio. Ma la regola è quella: va’ dove ti porta il cuore, meglio se ci vai accompagnato dal procuratore. E dunque ecco Toni che se ne vuole andare da Firenze e poi scopre ehilà - che da Firenze non può più staccarsi, ma come ho fatto a pensare a certe cose, io amo Firenze?Ronaldo che scappa dall’Inter senza salutare, e i tifosi nerazzurri non l’hanno mai mandata giù. Boniek che a metà degli anni ottanta - era da pochi mesi alla Roma - bacia la maglia giallorossa dopo un gol, lui che era stato un idolo della Juve. E più di recente, Stankovic che dà un bacetto furtivo alla maglia dell’Inter, ma solo due mesi prima aveva addosso quella della Lazio.C’è stato solo un caso di campione trasversale. Roby Baggio: si è fatto amare, si è fatto rimpiangere. Ovunque. Da tutti. Anzi no, ce n’è stato un altro che non si è mai immischiato in queste storie, pur avendo girato mezzo almanacco Panini: Toro, Juve, Lazio, Inter, Milan. Si chiama Christian Vieri. Ha sempre fatto il tifo per se stesso, senza false scenette d’amore. Una sola volta ha detto: io da bambino ho fatto il tifo per voi. E’ stato qualche settimana fa, quando l’hanno presentato alla Sampdoria. E’ uscito allo scoperto, è uscito di scena. E senza nemmeno la consolazione di dare un bacio alla maglia.
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