venerdì, agosto 18, 2006

Da Altafini a Ronaldo quando il tradimento è da campioni


Fonte: Corriere dello Sport
QUELLI PRIMA DI SHEVA
«Ho sempre sognato di indossare questa maglia». Dov’è che l’abbiamo già sen­tita? Hai sempre che? A’ mitico, facce ride. Sognano, poi baciano. Il fatto è che lo dicono ogni volta che cambiano squadra, il fatto è che certe maglie sono come le donne: ti vien da baciarle, a meno che non siano sintetiche. Questi teneri campioni si sentono in dovere, eppure non gli è richiesto. Sheva che bacia la maglia del Chelsea con un trasporto che neanche Brad Pitt (anche se una corrente di pensiero dice che voleva solo asciugarsi il sudore sulle labbra), e solo qualche giorno fa un’altra davvero notevole: per dire, abbia­mo scoperto che un ragazzo slavo cresciuto in Svezia da ragazzino tifava Inter. Si chiama Ibrahimo­vic, quando aveva dieci anni era l’Inter del 1991: può un bambino non innamorarsi del fraseggio di­fensivo di Antonio Paganin?I giocatori sono fatti così, ma anche tutti noi in fondo. Ci affezioniamo presto a chi ci vuole bene e per averci con sè ci srotola da­vanti un ingaggio da 8 milioni l’anno, «cab» e «abi» del conto corrente girateli ad Abra­movich. Solo che ci vorrebbe più senso della misura. E’ sempre andata così, però. Non è un gioco, ma fa parte del gioco. Non tradirmi, è la preghiera del tifoso. Altafini che nel 1975 segna con la Juve un gol decisivo al Napoli diventa «Core ingrato» per sempre. E che do- veva fare, allacciarsi una scarpa? Toni che se ne va da Palermo per Firenze. Fischi, livori: «tra-di-to-re», «tra-di-to-re». Anche tu, Toni, figlio mio. Ma la regola è quella: va’ dove ti porta il cuore, meglio se ci vai accompagna­to dal procuratore. E dunque ecco Toni che se ne vuole andare da Firenze e poi scopre ­ ehilà - che da Firenze non può più staccarsi, ma come ho fatto a pensare a certe cose, io amo Firenze?Ronaldo che scappa dall’Inter senza salu­tare, e i tifosi nerazzurri non l’hanno mai mandata giù. Boniek che a metà degli anni ottanta - era da pochi mesi alla Roma - bacia la maglia gialloros­sa dopo un gol, lui che era stato un idolo della Juve. E più di re­cente, Stankovic che dà un bacet­to furtivo alla maglia dell’Inter, ma solo due mesi prima aveva ad­dosso quella della Lazio.C’è stato solo un caso di cam­pione trasversale. Roby Baggio: si è fatto amare, si è fatto rimpiangere. Ovun­que. Da tutti. Anzi no, ce n’è stato un altro che non si è mai immischiato in queste storie, pur avendo girato mezzo almanacco Panini: Toro, Juve, Lazio, Inter, Milan. Si chiama Christian Vieri. Ha sempre fatto il tifo per se stesso, sen­za false scenette d’amore. Una sola volta ha detto: io da bambino ho fatto il tifo per voi. E’ stato qualche settimana fa, quando l’hanno presentato alla Sampdoria. E’ uscito allo sco­perto, è uscito di scena. E senza nemmeno la consolazione di dare un bacio alla maglia.

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