venerdì, settembre 08, 2006

La rivincita francese


L'hanno voluta e se la sono presa. Gli azzurri colpiti subito a freddo da un goal irregolare:ma i nostri, assenti per gran parte del match nelle gambe e nella testa. La sconfitta parigina segna il passo:il dado è tratto. La prossima all' Olimpico contro l'Ucraina o si vince o si va a casa.

SAETTE - La rabbia è ancora tanta. La Francia parte come un fulmine, disegnando il leit-motiv di tutto il primo tempo: un assoluto dominio sulle fasce. Le bastano poco più di settanta secondi per scaricare tensione e rancori. Gallas, partito in fuorigioco, la mette sul lato opposto per Govou, che incrocia e infila sul secondo palo. Ma gli azzurri non perdono la fede. Nemmeno quando al 16' Malouda fa partire un bolide centrale che Buffon respinge, la palla finisce a Henry, che lo beffa di piatto destro. Roba da andarsene a casa. La Nazionale ha però il pregio di non perdere il controllo e ricomponendosi pezzo per pezzo accorcia le distanze grazie a Gilardino. Colpo di testa ravvicinato sulla punizione di Pirlo. Gioca bene la Francia, ma l'Italia non sta a guardare. A complicare il cammino degli azzurri è la direzione arbitrale, soprattutto le disattenzioni di assistenti. Carsten Kadach, braccio destro di Fandel, sbaglia almeno tre segnalazioni di fuorigioco su Cassano e Gilardino. Il peggio accade dopo la deviazione di Buffon sul tiro di Sagnol, allorchè Grosso in falcata mondiale fa i numeri sull'out sinistro e mette in mezzo; nella confusione Coupet salva sulla linea e Semioli che tenta la spaccata viene affondato da Abidal. Parrebbe rigore. Sacrosanto. Gli azzurri hanno il difetto di allungarsi troppo favorendo la ripartenze dei Bleus, abili nelle sovrapposizioni, ma meno incisivi rispetto alla prima parte di gara.

IL CROLLO - Partenza fiacca quella dell'Italia nella ripresa. La Francia ha più gambe e più testa. Donadoni nel pasticcio di un gioco senza anima, toglie lo spento Semioli, gettato in una mischia troppo grande per lui. Ci prova con Di Michele, poco prima che Govou con un splendido colpo di testa dal dischetto del rigore chiude praticamente l'incontro. Uno stacco vincente su Cannavaro, quasi il trapasso: l'ariete che vince contro chi non ci era mai riuscito in Germania. E' il gol che spegne ulteriormente la luce della Nazionale, che corre al piccolo passo, senza mai dare l'impressione di fare qualcosa di buono. Buffon ci mette altre pezze, Ribery sfiora il palo. Inzaghi rileva Cassano, irriconoscibile e mai in partita. Con Wiltord per l'eroe Govou, Domenech vuol prendere il largo, ma i Bleus preferiscono rallentare il ritmo: tanto basta per tenere a bada gli azzurri. Con De Rossi per Gilardino, Donadoni chiude molto in ritardo il trittico delle sostituzioni. Dimentichiamoci di Berlino. E in fretta anche di Parigi. Siamo campioni del mondo. Questa sera lo stiamo stati davvero poco.
da gazzetta.it

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